Apr 2015
Povero Matteo, stai per perdere…
29/04/15 23:20
Caro Matteo
Recentemente ho letto nel giornale una frase che avresti indirizzato al tuo pre-predecessore in veste di capo del Partito Democratico, il socialista Pier Luigi Bersani, che insieme ad una minoranza del tuo partito non lo vede in modo tuo con la legge elettorale: «La prima regola della democrazia è rispettare la volontà della maggioranza, altrimenti è anarchia.»
Questa frase mi ha spiegato meglio di tutti i tuoi tweets ed azioni che cosa intendi per democrazia. E un concetto sulla base della preoccupazione neo-europea per la governabilità degli Stati. Perciò vuoi una legge elettorale con cui si può conquistare con i soli 40 per cento dei voti la maggioranza nel parlamento e quindi il potere esecutivo indiviso. E perché questa legge è contestato anche nel tuo partito l’hai blindata con la questione di fiducia, vale a dire: o ingollate la legge e me stesso o me ne vado.
Visto che normalmente i numeri ci dovrebbero essere con la maggioranza di centro-sinistra sotto il tuo commando, la questione di fiducia sembra superfluo. Ah no? Hai temuto che qualche Onorevole del tu partito possa votare contro l’Italicum renziano? Ma non avete discusso in tutta franchezza delle differenze nel seno del partito per trovare una linea comune?
Blindare la decisione su un fondamento della democrazia, nobile onere del parlamento, con la fiducia al governo non ha esasperato solo le opposizioni esterne ma sopratutto quelle interne. Dopo tante altre distorsioni la minoranza ne ha abbastanza. Adesso stai per rottamare proprio il tuo partito di cui incombe la spaccatura. Dunque via i 40 per cento dei elettori, via la garanzia di governabilità…
Povero Matteo, stai per perdere. Anche se riesci ad imporre quella legge al parlamento, anche se vinci il referendum già annunciato, la tua partita sarà finita. Non solo per te, ma soprattuto per il Belpaese che si aspettava finalmente soluzioni degli problemi reali ed invece si vede lasciato nella stessa merda…
Non vale rifletterci ancora? E proprio ora.
Coraggio, in bocca al lupo!
Billo, immigrante che ama l’Italia
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